Prestito Inps Pensionati: tipologie e come funziona

Prestiti a pensionati

I Prestiti INPS Pensionati (ex INPDAP) sono una categoria speciale di prestiti ad hoc per queste persone (es. ex lavoratori pubblici). Ci sono molti istituti di credito classici o online che permettono a questa categoria di ottenere interessanti soluzioni di prestito. Nello specifico, l’INPS offre tre diverse possibilità a seconda della tipologia di pensione, del ruolo precedentemente ricoperto dal lavoratore e dell’importo del finanziamento richiesto. Due opzioni di prestito, il piccolo prestito Inps (di cui puoi calcolare il valore della rata con le apposite tabelle piccolo prestito Inps 2022) e il prestito pluriennale diretto, sono riservati agli ex lavoratori del settore pubblico.

La terza categoria, invece, si applica a tutti i pensionati Inps e prevede la formula della cessione del quinto in busta paga. Si tratta di un metodo di rateizzazione molto conveniente in quanto prevede che un quinto del valore della pensione sia trattenuto direttamente dall’ente che pagherà al pensionato una quota già decurtata della rata da pagare.

Piccoli Prestiti Inps

Come suggerisce il nome, il piccolo prestito INPS è una forma speciale di finanziamento con rate non superiori a quattro anni. Si tratta di un prestito con un limite massimo che dipende dalla durata del prestito ed è strettamente correlato al valore della pensione. Infatti, per un prestito annuale, l’importo richiesto non può superare il valore di una mensilità di pensione.

Tale rata mensile è da considerarsi netta. Se invece si richiede un prestito biennale con rate, il tetto massimo che si potrà richiedere sarà pari a quello di due mensilità di pensione. Allo stesso modo, un prestito di tre anni è pari a tre mesi e l’importo di un prestito di quattro anni è di quattro mensilità della pensione. Per richiedere un piccolo prestito INPS non è necessario fornire alcuna motivazione: basterà collegarsi al sito INPS e fare domanda attraverso il proprio account personale.

Le richieste di piccolo prestito INPS vengono quasi sempre accettate, a meno che non si abbiano altri finanziamenti in corso. L’INPS tratterà direttamente gli importi delle rate al momento del versamento della pensione.

Prestiti pluriennali diretti

I prestiti pluriennali diretti INPS possono essere richiesti quando la liquidità necessaria è maggiore. Si tratta di prestiti più grandi che possono essere pagati con rate fino a dieci anni. Tuttavia, la rata mensile non può superare un quinto della pensione del richiedente. Per questo tipo di prestito è solitamente richiesta una motivazione, che deve essere anche documentata. I documenti necessari per le diverse tipologie di spese sono disponibili nella pagina Prestiti Diretti Pluriennali del sito INPS. Tra le esigenze più comuni per richiedere e ricevere un prestito ci sono quelli di natura familiare, come l’acquisto di un’auto, le spese mediche o l’organizzazione di un matrimonio per un bambino. Per ricevere questo tipo di prestito è necessario essere pensionati pubblici da almeno quattro anni.

Cessione del quinto della pensione INPS

I prestiti con cessione del quinto della propria pensione possono essere richiesti da tutti i pensionati INPS, non solo dai dipendenti pubblici. A differenza delle altre due tipologie di prestito, che devono essere richieste direttamente all’INPS, questa tipologia di prestito può essere richiesta anche tramite la propria banca o finanziaria, purché convenzionata con l’INPS per erogare tale prestito. Pertanto il prestito è erogato da una banca o da istituto di credito, a cui l’INPS pagherà direttamente le rate, detratte dalla pensione. Quindi anche in questo caso i pensionati non devono preoccuparsi di pagare le rate. I prestiti garantiti sulle buste paga impongono una serie di restrizioni: in primo luogo, il periodo di rateizzazione non può superare i dieci anni. Esiste un tetto massimo all’importo totale che può essere richiesto, che viene calcolato tenendo conto del valore della pensione e ovviamente della durata del prestito. Per legge, non si possono chiedere rate che abbassino la pensione al di sotto di un valore minimo che viene definito annualmente.